Caritas Parrocchiale di San Cristoforo (Borghi)

Comprende un territorio relativamente ampio, sul quale sono presenti circa 2.800 persone, dislocato su due comuni (Borghi e Santarcangelo) e due province (Forlì-Cesena e Rimini).

In questo 2020 del tutto anomalo rispetto agli anni passati, abbiamo mantenuto la stessa sede per la distribuzione dei pacchi alimentari pur avendo traslocato in altri ambienti. La distribuzione degli indumenti invece è rimasta in via De Amicis. I principali servizi offerti sono sempre gli stessi: Ascolto, Distribuzione alimenti e Distribuzione indumenti. Per quanto riguarda l’ascolto abbiamo ripreso a farlo in presenza su appuntamento dal mese di marzo. Ci siamo trovati praticamente senza volontari “ordinari”, perché in osservanza delle disposizioni relative al Covid e dei suggerimenti pervenuti dalla Caritas diocesana e dal Banco Alimentare, abbiamo dovuto escludere gli ultrasessantacinquenni. Nei mesi di marzo, aprile e maggio, l’aiuto ci è pervenuto da volontari occasionali, estranei fino ad allora al servizio Caritas. La maggior parte di queste persone si sono rese disponibili per il periodo in cui le loro attività erano sospese a causa del lockdown, persone affidabili seppur estranee alla frequentazione e alle iniziative parrocchiali. Una sola di loro è rimasta nel gruppo, una signora di quarantaquattro anni, molto attiva e disponibile, nonché dotata di grandi capacità. Un prezioso e indispensabile aiuto ci è giunto dalla conoscenza del parroco con un artigiano che si è reso disponibile a prestarci all’occasione il suo furgonato refrigerato in grado di trasportare fino a tre pallet di alimenti. Questa collaborazione ha facilitato lo spostamento della merce, rimanendo però vincolati nel ritiro, alle disponibilità del parroco e dell’artigiano. Nei mesi intensi di marzo e aprile, al fine di garantire un’equa distribuzione delle risorse sul territorio, abbiamo collaborato con il Comune, in particolare, nella persona del sindaco e dell’assistente sociale. Dalla fine di giugno sono rientrati tutti i nostri “vecchi” volontari, tutti ultrasessantaciquenni. In seguito però ben sette si sono ritirati per vari motivi: salute, esigenze familiari o personali. Attualmente i volontari sono nove, un uomo e otto donne, tutti giovani dai sessantacinque anni in su, tranne due. Abbiamo ritenuto opportuno, visto le attuali forze, organizzare turni in base alle esigenze del momento e non più turni prestabiliti.

Le persone nuove incontrate nel 2020 sono 16, ma se ad esse si conteggiano i familiari contiamo ben 58 persone che, per la prima volta, hanno avuto necessità della Caritas. 36 sono italiane e 22 straniere, maggiormente provenienti dal Marocco. Le persone sole italiane sono 8, le famiglie 11 di cui 3 con minori. Suddividendo le stesse per fascia di età ne contiamo: 11 sotto i 30 anni; 13 tra i 30 e i 49 anni; 12 tra i 50 e i 70 anni.

Tra gli stranieri non vi sono persone sole, le famiglie sono 6 e tutte con minori, l’età maggiormente rappresentata è fra i 30 e i 49 anni. Di tutte le persone inserite nel 2020, 44 sono cadute in povertà a causa della pandemia mentre le restanti 14 erano in difficoltà da tempo, ma non si erano mai rivolte alla Caritas. Tutte le persone incontrate non hanno alte professionalità, sono per la maggior parte lavoratori dipendenti con contratti stagionali o a termine.

Siamo venuti a conoscenza di sole 2 persone che usufruiscono del Reddito di Cittadinanza, ma probabilmente ce ne sono altre e altre hanno fatto richiesta del Reddito di Emergenza, ma non ne conosciamo l’esito. Quasi tutte le persone sole e le famiglie hanno invece ottenuto il Buono spesa e molti hanno chiesto il Bonus affitto.

Le difficoltà che hanno maggiormente incontrato oltre a quelle di tipo economico e occupazionale sono di tipo abitativo (ritardo nel pagamento dell’affitto e mancanza di appartamenti consoni alle loro esigenze), relative all’aspetto familiare (fragilità tra rapporti coniugali e filiali), relazionale (scarsa conoscenza della lingua italiana), burocratiche (incapacità di richiedere on-line i vari bonus senza un aiuto esterno) e anche problemi sanitari e mentali.

Per quanto riguarda il Piano Marvelli, abbiamo presentato una richiesta fondi, con esito positivo, per l’aiuto a tre famiglie in notevole disagio economico. È stata fatta anche l’iscrizione di alcune persone al Fondo per il Lavoro.

Questo periodo ci ha dato modo di riflettere su come ciò che riteniamo “ordinarietà” possa cambiare mettendoci in difficoltà. Nonostante ciò il nostro gruppo di volontari ha vissuto un clima di servizio solidale e collaborativo. Non sono mancati momenti di criticità che hanno sottolineato la mancanza dei tradizionali mercatini di Natale e quelli in occasione delle festività parrocchiali nonché delle giornate del dono e delle cene “Caritas”, le uniche nostre occasioni di finanziamento, ma noi tutti siamo consapevoli che la situazione non lo permetteva.

Nelle normali difficoltà di percorso abbiamo potuto avvertire la costante presenza del Signore che ci ha sempre dato sostegno e gioia nel servizio verso gli altri oltre ad averci arricchiti spiritualmente. Il 12 novembre, insieme alle Caritas della nostra zona pastorale, sulla traccia pervenuta dalla Diocesi in preparazione della Giornata del povero è stata organizzata una Veglia di preghiera a Roncofreddo presso la chiesa di S. Biagio. Una celebrazione molto sentita che ha avuto una notevole partecipazione.

Come volontari abbiamo avuto modo di confrontarci sull’operato relativo al servizio Caritas, sulle dinamiche e sulle difficoltà incontrate e preso coscienza che servire i più poveri è mettere in pratica il Vangelo, è vivere più profondamente la comunione con Cristo.

La Caritas diocesana ci ha decisamente sostenuto, come non mai, con la presenza della responsabile di zona, sempre disponibile alla collaborazione e competente in fatto di organizzazione e suggerimenti, dotata inoltre di una particolare sensibilità verso i più bisognosi. Ci auguriamo che tale collaborazione sia duratura per gli anni a venire.

Gli interventi