Caritas Interparrocchiale San Clemente e Sant’Andrea

Noi come Caritas di San Clemente e Sant’Andrea, già da febbraio 2020 abbiamo iniziato a tenere aperto l’ufficio tutti i lunedì mattina dalle ore 9 alle ore 11 e quando c’è necessità prendiamo appuntamento per telefono in altri giorni e orari. In questo ultimo anno abbiamo avuto un aumento di volontari, da 3 o 4 che eravamo ora siamo in 9. C’è stato anche chi ha lasciato, un signore che era con noi già da diversi anni, per via del covid in quanto ha avuto un lutto in famiglia (la suocera) e la moglie non l’ha presa molto bene dato che erano distanti, per poter stare più vicino alla moglie, ha lasciato tutto. Un’altra signora, che aveva iniziato a febbraio, ha lasciato perchè secondo lei la Caritas non faceva per lei dato che al suo interno c’erano delle regole da rispettare. I nuovi volontari sono di diverse fasce d’età. Due superano i 65 anni, una ne ha una trentina, una 28, due di circa 45 anni ed un ultimo che si è aggiunto in questi giorni, ma non è ancora operativo che supera i 70 anni. Sono persone che vengono da realtà diverse, quelli che hanno 65 anni frequentano la messa, ma non avevano altre mansioni in parrocchia, sono amici fra di loro, infatti uno viene da fuori parrocchia. Quella di 30 anni si è trasferita quest’anno da Genova per convivere con il ragazzo in attesa di sposarsi, dato che hanno dovuto rimandare il matrimonio per via del covid, lei era già volontaria a Genova anche se non frequenta la parrocchia, quella di 28 è mia figlia, lei non frequenta la parrocchia, ma vedendo noi impegnati nell’aiutare gli altri, si è appassionata alla cosa ed ha avuto il desiderio di fare parte dei volontari, in più ha avuto modo di conoscere meglio la realtà delle Caritas prestando servizio sociale alla Caritas diocesana. Quelle di circa 45 anni sono due catechiste, perciò già da diversi anni sono all’interno della parrocchia e, venuto a meno l’impegno del catechismo causa covid, si sono adoperate, come volontarie per far fronte, alla carenza di personale che avevamo a febbraio. La maggior parte sono donne tranne un signore che supera i 65 e l’ultimo che si è aggiunto che supera i 70.

Di indigenti nel 2020 c’è stato un forte incremento, infatti da 28/29 pacchi che facevamo, siamo passati a 51 attuali, ma a febbraio e marzo siamo arrivati a 57. Di famiglie che avevano smesso ne è tornata solo una. Sono aumentati molto gli Italiani, in particolar modo quelli soli, di stranieri sono aumentate le famiglie con i bambini piccoli. Senegalesi ed Ecuadoregni, mentre del Marocco ed Albania il numero è rimasto invariato. La fascia di età in genere è bassa, pochi sono quelli che vanno da 50 a 70 od oltre; mentre sono molti quelli che vanno fino ai 30 e dai 30 ai 49. Abbiamo 125 uomini e 110 donne compresi i bambini. Per essere più precisi diciamo che sono 68 fino a 15 anni, 160 da 16 a 64 e 7 oltre i 64.

Molte persone hanno avuto problemi in seguito alla pandemia, infatti ci sono famiglie con ISEE superiore ai 6000 euro, ma che si ritrovano senza lavoro, con affitti alti da pagare, o mutuo ect.. Alcune famiglie erano in difficoltà già da prima, ma avevano timore di rivolgersi a noi, o perlomeno cercavano finchè potevano di fare da soli; diciamo che la pandemia è stata la spinta per dargli coraggio di rivolgersi a noi.

Una famiglia in particolare ha avuto difficoltà per una grave malattia che non riguarda il covid; ed hanno usufruito anche del microcredito. Le professioni che hanno avuto maggiore difficoltà sono pizzaioli, camerieri e cuochi anche quelli che non erano solo stagionali. Pochi sono quelli che hanno avuto il RDC, e per quanto riguarda i compensi statali, non sono a conoscenza di persone che l’abbiano avuto o anche solo richiesto. Le maggiori difficoltà che riportavano gli indigenti erano rivolte al pagare l’affitto, le bollette, e qualcuno che lamentava di non avere assolutamente niente da mangiare. Abbiamo avuto anche il caso di un ragazzo di 29 anni ex tossico; che ha passato un periodo dove si sentiva talmente oppresso dal dover pagare che aveva paura di ricadere nel suo problema. È venuto più volte a parlare con me o con don Francesco per avere una parola di conforto e sentirsi ascoltato, dato che è completamente solo ed a parte il lavoro che al momento era precario, non aveva una vita sociale.

Per continuare il nostro servizio in sicurezza e rispettare il decreto del governo, usiamo mascherine; non possono entrare gli indigenti in magazzino, ma attendere alla porta dove noi portiamo il pacco mantenendo le dovute distanze, non facciamo più firmare il foglio per la consegna del pacco, ma segniamo noi chi l’ha ritirato.  Il nostro parroco ci ha sostenuto molto anche mettendoci lavoro manuale, in più per Natale ha comprato i giochi per tutti i bambini anche di diversa religione, per farglieli poi consegnare tramite Babbo Natale. Cosa molto gradita da tutti.

Con il piano Marvelli avremmo proposto di aprire un Emporio per tutta la zona Valconca per avere più varietà di beni a disposizione. Come ho detto sopra noi abbiamo usufruito del microcredito per una famiglia. Siamo contenti per la prontezza con cui la Caritas diocesana ha risposto alle nostre esigenze. Altri aiuti li abbiamo avuti dal Comune, che ha stanziato quasi 7000€ per buoni spesa e bollette, è stato un aiuto per contribuire al sostegno delle famiglie dato il periodo così difficile, perché loro non potevano intervenire singolarmente e prontamente senza un iter burocratico piuttosto lungo.

In questo periodo ho avuto modo di riflettere su quanto sia fragile la sicurezza umana riguardo al lavoro ed al fattore economico, fortunatamente ogni volontario ha dato il massimo per aiutare gli indigenti; ma anche per sostenerci fra noi nei momenti di difficoltà. Io personalmente posso dire che il Signore mi era vicino tramite loro, soprattutto in quest’ultimo mese di dicembre che si è ammalata mia madre ed è venuta a mancare pochi giorni prima di Natale, loro c’erano mi hanno sostenuta nelle mansioni che non riuscivo a portare avanti. Purtroppo i momenti di preghiera non sono molto presenti nel nostro gruppo; e se sento una carenza formativa soprattutto in questo campo. Non so come portare la preghiera al nostro interno; quando siamo insieme chiacchieriamo, ci confrontiamo parliamo dei nostri problemi, però il tutto si conclude lì.

Gli interventi

  2016 2017 2018 2019 2020
Interventi persone interventi persone interventi persone interventi persone interventi persone interventi
Ascolto 26 238 30 278 30 284 32 345 49 49
Viveri 26 210 28 269 30 276 32 308 56 508
Materiale sanitario 0 0 0 0 0 0 0 0 28 28
Buoni spesa finanziati dal piano di zona* 0 0 0 0 0 0 25 1.350 € 65 7.630 €
Sussidi economici 3 906 € 6 1.504 € 5 1.375 € 8 1.990 € 20 6.306 €
Totale 55 448 64 547 65 560 97 653 218 14.521

*buoni spesa finanziati dal Piano di zona per la salute e il benessere sociale
del Distretto di Riccione 2018/2020