Caritas Parrocchiale Roncofreddo
I servizi offerti sono i soliti: ascolto e distribuzione viveri, previo appuntamento telefonico in zona rossa, con le famiglie più disagiate ci vediamo più spesso. Solo la distribuzione indumenti è stata sospesa, per ovvi motivi.
Sono 2 i volontari occasionali, un altro è fisso ed un altro, avendo trovato occupazione, non può più prestare servizio.
I nuovi volontari provengono dal coro parrocchiale al quale appartengo e che tengo informato delle iniziative Caritas.
Il numero delle persone incontrate è aumentato di poche unità, alcuni, per mancanza di lavoro hanno cambiato residenza e sono stati sostituiti da famiglie sempre non italiane che sono venute ad abitare a Roncofreddo.
I nuclei famigliari che serviamo sono 22, per un totale di 73 persone, 33 dei quali sono bambini. Inoltre, ad ogni distribuzione, vengono circa 20 persone saltuarie. Sono 4 i nuovi nuclei famigliari che non conoscevamo giunti ai nostri servizi, sono del Marocco e altri paesi, sono famiglie con minori. La totalità delle persone in questo periodo di pandemia ha riscontrato una forte diminuzione del lavoro e di conseguenza un calo del reddito disponibile, diversi per l’incapacità di arrivare a fine mese valutano la possibilità di trasferirsi. Poche persone (20) hanno il Reddito di Cittadinanza, mentre la maggior parte (80%) ha potuto godere dei “buoni spesa” stanziati dal nostro Comune e dall’Unione dei Comuni del Rubicone nei mesi di aprile/maggio, anche nel mese di dicembre c’è stata questa possibilità.
Le difficoltà incontrate sono state: la burocrazia eccessiva nel fare le varie domande, la poca disponibilità riscontrata negli uffici pubblici, la difficoltà nel pagamento regolare degli affitti.
Abbiamo utilizzato il Piano Marvelli per una famiglia in grave difficoltà prontamente accolta. Nel mese di maggio, in zona rossa, abbiamo chiesto aiuto alla Croce verde locale per l’approvvigionamento degli aiuti alimentari presso il Banco Alimentare di Imola in quanto non avevamo la possibilità di girare in regola. Poi con l’aiuto del Sindaco e dell’Amministrazione siamo riusciti ad entrare nel gruppo di associazioni del territorio che potevano muoversi in regola per le proprie attività. C’è stata moltissima collaborazione con l’Amministrazione comunale e con l’assistente sociale con la quale c’è aiuto reciproco e continuativo.
Abbiamo cercato di sensibilizzare tutta la comunità e le risposte sono state sorprendenti: alcuni commercianti ed artigiani ci hanno offerto i loro prodotti da distribuire, altri hanno dato offerte in denaro, anche da persone non vicine alla parrocchia. In un periodo come questo che molti definiscono d’impoverimento economico, io ho notato un arricchimento di attenzione e sensibilità. Il sostegno del nostro parroco è continuo e presente. Alle associazioni del territorio ho proposto, nel periodo natalizio, di donare alle famiglie che seguiamo un cesto natalizio con i prodotti che riuscivamo a reperire, è stato un bel modo per educarci a “prenderci carico” di chi ha bisogno.
Mi sono sentito sostenuto dalla Caritas diocesana nella persona di Elisabetta, che ho conosciuto e con la quale è nato un rapporto costruttivo e proficuo per le iniziative che portiamo avanti. È un momento di grande opportunità e di Speranza, la necessità, il bisogno, ci aiutano a non chiuderci in noi stessi e siamo interpellati come cristiani sull’autenticità della nostra fede. Fra tutti i volontari c’è stata sempre collaborazione e tanta serenità, il Signore è in mezzo a noi ed in queste attività lo si sente vivo e a me dà una pace interiore che solitamente non ho.
Il servizio di responsabile della Caritas parrocchiale mi ha aiutato a crescere nella fede e come persona, mi ha dato più coraggio nel fare le cose e nel chiedere aiuto. Quando con altri volontari ci siamo trovati nelle varie attività, molti hanno detto “fare le cose insieme ci fa’ star bene ed è un buon aiuto per la vita!”.