Caritas Parrocchiale Santarcangelo

Il 2020 per Caritas Santarcangelo è stato l’anno del cambiamento, sicuramente accelerato dalla pandemia.

Nuova referente (da settembre 2019), nuovi volontari, nuova sede presso la parrocchia di San Vito.

L’esigenza di spazi più ampi ci ha infatti portato ad abbandonare le ricerche di locali adatti e centrali, per accettare l’invito della Caritas di San Vito a condividere i loro spazi parrocchiali per il magazzino di stoccaggio e distribuzione alimentare ed il punto raccolta e distribuzione abiti. Quest’ultimo rimane settimanalmente aperto il lunedì mattina (9-11) e mercoledì pomeriggio (15-17), mentre la distribuzione di pacchi spesa avviene sempre una volta al mese, tra il primo e secondo lunedì. Rimane invece a Santarcangelo il Centro di Ascolto, in via Battisti 26, con apertura lunedì e mercoledì dalle 15.30 alle 17.30 e venerdì dalle 9.30 alle 12.00.

Dopo i mesi del lockdown, con attività ufficialmente sospese, ma numero telefonico per emergenze sempre attivo, siamo ora ritornati quasi alla normalità pre-covid: il Centro di Ascolto è aperto per colloqui in presenza nel rispetto delle norme anti-contagio e la distribuzione dei pacchi viveri è sempre in presenza, mensilmente.

Adottiamo procedure adatte a limitare l’afflusso e la permanenza delle persone, suddividendole in gruppi per orario e aumentando il numero di volontari coinvolti.

5 volontari a rotazione seguono il Centro di Ascolto, mentre per la preparazione/distribuzione pacchi sono coinvolte 5/8 persone e 1/2 persone per approvvigionamento prodotti Agea. La pandemia e lo spostamento del centro indumenti ha portato invece ad una drastica riduzione delle volontarie di età avanzata, fortunatamente in parte rimpiazzate da nuove forze, in maggior parte donne, di età variabile e spesso vicine alla parrocchia, non necessariamente inserite in qualche associazione.

A fronte di 26 nuove schede aperte nel 2020 rispetto alle 17 del 2019, potremmo parlare di un aumento, supportato però anche da 7/10 famiglie che si sono ripresentate dopo un periodo di affrancamento. Rispetto ai nuovi ingressi, si è però trattato in diversi casi di passaggi temporanei.

Sul totale delle famiglie che ricevono il pacco, i nuovi ingressi sono il 16% circa, i rientri il 12% circa.

13 nuclei sono italiani, 13 stranieri, prevalentemente marocchini o comunque africani.

Tra gli italiani 7 sono famiglie, mentre tra gli stranieri le famiglie sono solo 3.

Per i “rientri” risulta più difficile essere precisi: si tratta comunque di nuclei familiari italiani e stranieri, in difficoltà economica perché legati al lavoro stagionale nel turismo, al lavoro in nero a lavori atipici, come i gestori di giostre per esempio. Molte di queste persone avevano entrate piuttosto precarie anche pre covid, la pandemia ha solo acutizzato le difficoltà. Non abbiamo invece incontrato persone provenienti da situazioni economiche e lavorative più strutturate.

Per quanto riguarda gli aiuti statali legati alla pandemia, abbiamo purtroppo pochi dati per darne un quadro affidabile.

Il servizio che più ha sofferto durante il lockdown è stato quello degli indumenti, che è stato sospeso ed ha potuto riaprire solo in estate. Per gli altri aiuti, ad esempio di tipo economico, si è proceduto con incontri previo appuntamento telefonico. Per la distribuzione viveri, si è proceduto in un primo momento raggiungendo i vari quartieri della città e chiamando a raccolta chiunque ne avesse bisogno; in seguito ci si è organizzati con una distribuzione presso il teatrino parrocchiale, scaglionando le persone e creando percorsi guidati.

Un occasionale aiuto durante il lockdown è arrivato dal gruppo Scout e dalla Protezione civile in termini di volontari, dovendo rimpiazzare in fretta i nostri volontari più anziani. Queste due associazioni hanno collaborato piuttosto con il Comune, per monitorare attraverso telefonate lo stato di bisogno di tutti gli anziani del territorio; certamente la parrocchia ha sempre supportato le nostre necessità, senza dimenticare che tanti operatori dei vari settori parrocchiali hanno prontamente raccolto l’invito a rimboccarsi le maniche vista l’emergenza. Essi danno ora vita ad una “chat” molto nutrita tutt’ora in vita, anche se i volontari che collaborano con regolarità si sono ridotti notevolmente.

Nell’ambito del Piano Marvelli è stato presentato nei mesi passati un progetto relativamente all’attuazione di un dopo-scuola, ci è stato confermato nel 2021 per cui è in fase di attuazione.

Per quanto riguarda le esigenze di supporto per cui ci siamo rivolti a Caritas diocesana, le risposte sono state puntuali ed i referenti competenti.

Ovviamente è venuto meno l’aspetto comunitario, gli incontri di formazione, da cui emergevano sempre nuovi stimoli e spunti di riflessione, ma è chiaro che in momenti di emergenza le priorità siano altre.

Questo periodo ci ha insegnato che le certezze su cui ci appoggiamo possono sgretolarsi in breve tempo e che essere parte di una comunità fondata sulla fede ti dà serenità e forza necessarie ad attraversare le crisi.

Fortunatamente il gruppo volontari non è “andato in crisi”, ma c’è stata disponibilità ad affrontare le mutate condizioni. Grazie anche alla vicinanza dei nostri sacerdoti e alle iniziative quotidiane del Papa o quelle saltuarie della nostra Diocesi, abbiamo percepito fortemente la vicinanza del Signore.

Ci sono state offerte molte iniziative di preghiera e riflessione, dagli incontri on line ai sussidi cartacei, legate a temi generali o al tempo liturgico aperte a tutti, ma come gruppo non abbiamo mai organizzato momenti di preghiera con i nostri assistiti. Non ci sembra che le nostre famiglie frequentino assiduamente la parrocchia o forse siamo noi ad essere molto “neutri” nel nostro approccio.

Essere volontari Caritas sempre aiuta a porsi domande e ci sprona a dare certe caratteristiche alla nostra vita quotidiana. Il nostro rapporto con l’organizzazione diocesana è fonte spesso di stimoli per aiutare sempre “meglio” le persone che accogliamo.

Non sapremmo indicare alcun suggerimento, in quanto Caritas diocesana è già piena di iniziative e strumenti per affiancare i più fragili. Dovremmo forse conoscerle meglio per poterle utilizzare ed aiutare le persone che incontriamo ad uscire quanto prima dalla loro precarietà.

Gli interventi

  2016 2017 2018 2019 2020
Interventi persone interventi persone interventi persone interventi persone interventi persone interventi
Ascolto 182 1.433 173 1.254 154 1.264 140 1.163 24 24
Viveri 175 1.401 159 1.200 146 1.201 137 1.106 143 1.002
Alimenti e prodotti per neonati 8 18 14 55 13 45 12 27 13 62
Indumenti 0 0 62 520 51 480 140 1.680 0 0
Materiale scolastico 0 0 0 0 0 0 0 0 6 8
Sussidi Economici 9 3.185 € 11 1.527 € 22 3.961 € 14 4.070 € 16 7.582 €
Totale 374 2.852 419 3.029 386 2.990 443 3.976 202 8.678