Sportello Sociale del Comune di Rimini
Lo Sportello Sociale Professionale (SSP) del Comune di Rimini esiste dal 2005. Lo SSP è stato istituito a seguito della L. R. 02/03. Dal 2005 al 2012 esso si è occupato prevalentemente di adulti in difficoltà; dal 2012 a seguito sia di modifiche dell’organizzazione dei servizi, sia dei cambiamenti macro-economici, si occupa anche di famiglie con minori, sia italiane che straniere.
Attualmente vi operano 9 persone.
Nel 2020 abbiamo incontrato 1106 persone. Tendenzialmente le problematiche maggiori rilevate, sono legate alla mancanza di lavoro, al disagio socio-economico e alla mancanza/rarefazione di reti familiari o informali. Per come è strutturato il servizio, non abbiamo incontrato molte persone ultra65enni, perché afferiscono direttamente al Servizio Assistenza Anziani.
Sono stati circa 150 i nuclei nuovi, prevalentemente nuovi beneficiari di Reddito di Cittadinanza.
In generale, a Rimini i nuclei beneficiari del RdC sono circa 600. Mediamente percepiscono circa 400€ al mese, utilizzati per far fronte alla spese relative alle utenze domestiche, all’affitto e all’acquisto di generi alimentari. Questa politica rappresenta una risorsa indispensabile per soddisfare i bisogni primari, ma per molti non garantisce comunque uno stile di vita adeguato. La mancanza di un’occupazione stabile, permane come problematica rilevante.
Le persone senza fissa dimora si rivolgono allo Sportello Sociale prevalentemente per chiedere aiuto per reperire un alloggio o per poter avere informazioni circa i servizi presenti sul territorio.
Si tratta per lo più persone italiane e di sesso maschile. Essendo la residenza un requisito fondamentale per poter accedere ai servizi sociali, gli operatori dello Sportello hanno unicamente la possibilità di fornire informazioni in particolare sui servizi di prima accoglienza.
Pressoché la totalità delle persone che hanno avuto accesso allo Sportello Sociale nel 2020, hanno ricondotto una parte delle loro problematiche alla pandemia, che ha coinvolto sempre più categorie di persone, aggravando ancor di più la condizione delle persone in difficoltà ancor prima di essa.
Lo Sportello Sociale non ha gestito il Bonus o il Reddito di Emergenza (REM), di competenza diretta dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate.
Sulla base di determinati requisiti, primo tra tutti la valutazione dell’ISEE, il servizio è potuto intervenire con un aiuto economico.
Nei casi di assenza del lavoro sono stati attivati, ove i requisiti lo consentivano, il Fondo Povertà e la Legge regionale 14/15.
Nei casi di sfratto o di assenza di alloggio, valutata la situazione, e soprattutto in caso di famiglie con minori o con invalidi, si è supportato il nucleo familiare agevolando l’ingresso in una nuova soluzione abitativa.
Abbiamo effettuato colloqui di orientamento, fornito informazioni, erogato contributi economici ed effettuato progetti legati alla L.R. 14/15, RDC e Fondo Povertà, in più abbiamo seguito progettualità specifiche legati a immigrati, nomadi e altre categorie di persone svantaggiate e vulnerabili. In particolare abbiamo coordinato interventi legati all’emergenza Covid, come la distribuzione di pacchi viveri, l’erogazione di buoni spesa, l’attivazione di pasti/spesa/farmaci a domicilio.
Ci siamo occupati di distribuzione di pacchi viveri, l’erogazione di buoni spesa, l’attivazione di pasti/spesa/farmaci a domicilio e in generale si sono potenziati gli interventi, soprattutto legati all’inclusione sociale dei minori.