Ambulatorio Nessuno Escluso
La nascita dell’Ambulatorio è l’esito di un percorso molto lungo, iniziato nel 2015 e promosso dall’Osservatorio della Caritas diocesana, che ha avviato e coordinato un tavolo denominato “Salute e Povertà” che ha coinvolto associazioni di volontariato, enti pubblici ed enti del terzo settore. Il tavolo ha aiutato a rafforzare l’interscambio tra le varie realtà impegnate negli ambiti della povertà e della salute; questo ha permesso di avviare una co-progettazione che ha dato vita, nel 2017, all’”Ambulatorio Nessuno Escluso”, costituito non solo da Caritas Rimini ODV, ma anche dall’Ass. Anteas, l’Ass. Opera Sant’Antonio per i poveri e la Croce Rossa Italiana – comitato di Rimini. Inoltre, collaborano alcune Farmacie locali attraverso la raccolta di farmaci da banco.
Obiettivo dell’Ambulatorio è divenire i “medici di base” per coloro che ne sono sprovvisti ed offrire la possibilità di curarsi gratuitamente per coloro che sono sprovvisti di reddito e non possono acquistare medicinali o pagare il tiket.
L’Ambulatorio è strettamente connesso con l’Ambulatorio Anteas, al quale invia i pazienti che necessitano di prestazioni infermieristiche e con l’Ambulatorio Extra-Cee dell’ASL di Rimini che fornisce assistenza primaria agli immigrati irregolari presenti sul territorio del Distretto. Negli ultimi due anni si sono rafforzati i rapporti anche con diverse figure mediche specialistiche, in particolare con alcuni dentisti del territorio, che hanno offerto la loro professionalità per appuntamenti a persone indicate dall’Ambulatorio; mentre nell’ultimo anno si sono accesi dei collegamenti anche con il Poliambulatorio La Filigrana dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII.
Prima della pandemia l’Ambulatorio era attivo 2 volte a settimana e prima di accedervi era necessario un colloquio con gli operatori del Centro di Ascolto che valutavano se la persona avesse effettivamente i requisiti per accedere al servizio o invece potesse rivolgersi al proprio medico di base. Con l’arrivo del Covid il Centro di Ascolto è stato sospeso e i medici hanno offerto la propria disponibilità solo su appuntamento, ma questa nuova prassi non ha spinto le persone a chiedere aiuto, per cui le visite su appuntamento sono risultate sporadiche. A giugno, con la riapertura del Centro di Ascolto, l’Ambulatorio ha riaperto le proprie porte, ma una sola volta a settimana perché i medici più giovani, a seguito della pandemia, non sono più riusciti a offrire la propria disponibilità, in quanto oberati dal lavoro quotidiano. Sono invece aumentate le farmaciste, che da 2 sono passate a 4 e questo ha permesso un migliore smistamento e distribuzione dei farmaci. L’Ambulatorio, chiuso per la pandemia nel marzo 2020, è stato riaperto nel giugno un giorno la settimana, il giovedì dalle 9 alle 11.30, senza il colloquio con il Centro di Ascolto, ma con la sola misurazione della temperatura, l’obbligo della igienizzazione delle mani e l’uso della mascherina. I medici hanno effettuato prevalentemente visite con valutazioni basate prevalentemente sulla sintomatologia descritta dal paziente. Queste precauzioni sono state necessarie, per evitare situazioni di diffusioni del Coronavirus.
I dati
Interventi | Totale |
---|---|
Ascolto | 272 |
Farmaci | 430 |
Visite mediche | 144 |
Nel 2021, pur mantenendo la stessa organizzazione dell’anno precedente, si è riscontrato un aumento medio dei passaggi superiori del 100% (attualmente sono oltre 12 al giorno) e per questo i medici stanno cercando di riorganizzarsi per riportare l’apertura a due volte settimanali.