Centro di Aiuto alla Vita di Bellaria Igea-Marina
Nel 2020, a causa della pandemia, non abbiamo potuto svolgere i colloqui con le mamme che prima erano due volte al mese, ma abbiamo comunque garantito colloqui di emergenza attraverso appuntamenti telefonici. Anche la distribuzione di alimenti e prodotti per bambini è stata garantita attraverso il sistema degli appuntamenti telefonici e grazie all’aiuto della Protezione Civile.
Pur tra le tante difficoltà il Centro è quindi sempre rimasto aperto. Sei volontari hanno sospeso il proprio servizio, quattro si sono avvicinati come nuovi e così attualmente siamo 10 volontari attivi.
Abbiamo assistito 40 famiglie e circa 70 bambini, di cui 40 sotto i 2 anni e i restanti più grandi. A livello numerico non abbiamo registrato grandi cambiamenti rispetto agli ultimi anni, sono invece aumentate le difficoltà economiche, soprattutto per quel che concerne l’occupazione maschile e femminile.
L’età media delle donne è tra i 25 e i 35 anni. Tra le donne seguite una sola è italiana, mentre le altre sono: marocchine, albanesi, rumeni, equadoregne, senegalesi e domenicane. Rispetto al passato è aumentata la presenza di donne straniere, ma le nazionalità di provenienza sono più o meno sempre le stesse.
Tra le mamme seguite 2 erano sole, tutte le altre sposate con il marito, nessun caso di divorzio o separazione. 15 erano in gravidanza, due indecise se proseguire o interrompere lo sviluppo del feto. Il problema principale di questa indecisione era per motivi economici, lavorativi e abitativi.
A causa del distanziamento sociale è un po’ cambiato il metodo di rapportarci con le famiglie, si sta riscontrando un aumento di richieste con situazioni lavorative problematiche. Non avendo potuto svolgere colloqui approfonditi non sappiamo quante di loro abbiano fatto ricorso al Reddito di Cittadinanza, ma da gennaio 2021 sono ripresi i contatti con l’assistente sociale che se ne occupa, per cui avremo modo di confrontarci. Sappiamo che nel 2020 molte famiglie hanno potuto beneficiare dei buoni pasto del Comune, mentre una sola è riuscita a fare ricorso al Reddito di Emergenza, mentre non sappiamo di aiuti per i congedi parentali.
Siamo in contatto con i servizi sociali del Comune con incontri periodici e con altre associazioni quali: Caritas, Divina Misericordia, Croce Rossa e Protezione Civile.
Gli interventi alle nostre 40 famiglie sono stati con una frequenza mensile e si suddividono tra aiuti al bambino (latte in polvere, pannolini, alimenti per lo svezzamento, attrezzature per neonati e vestiario tra gli 0 e i 3 anni) e sostegno alle famiglie con una spesa mensile. Abbiamo effettuato circa 480 spese e 480 interventi per i bambini. Abbiamo inoltre attivato due progetti, da noi denominati progetti “gioia” per il sostegno alla gravidanza con un contributo mensile di 160 euro per la durata di un anno.