Croce Rossa di Rimini

Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale CRI di Rimini

“La consapevolezza morale dell’importanza della vita umana, il desiderio di alleviare un po’ le torture di tanti infelici o di risollevarne l’animo abbattuto, l’attività forzata ed incessante che ci si impone in momenti simili, infondono un’energia nuova, straordinaria che crea come un’autentica bramosia di portar soccorso a quanti più sia possibile…” (Henry DUNANT)

È proprio alla luce di queste parole, Croce Rossa di Rimini ha variato, pianificato e implementato attività di assistenza sanitaria e sociale. La pandemia, infatti, ha indebolito alcune delle reti sociali. E le capacità di reazione di una Comunità ad assorbire uno shock esterno così devastante, si basano proprio su queste reti sociali.

Per affrontare al meglio una simile emergenza, abbiamo un po’ riorganizzato le attività sociosanitarie. Ci siamo trovati, per così dire, “a correre”.

Ai volontari e alle volontarie over 65 (10%) sono stati limitati i servizi per motivi precauzionali e, di contro, sono stati associati volontari temporanei (soprattutto nell’area sociale), formati con un corso on-line di primo livello. Molta l’adesione soprattutto fra i giovani.

Le attività sociali sono continuate pur con qualche variante:

  • pacchi alimentari a circa 80 famiglie a settimana con consegna rigorosamente a domicilio, solitamente erano 100 al mese. In forte aumento le richieste di giovani famiglie con bambini causa assenza di lavoro principalmente nel settore turistico/ristorazione (15%). Anziani/Disabili (rappresentano il 65%) la cui fragilità ha messo in luce nuovi fabbisogni e, contemporaneamente, mandato in crisi le reti famigliari con la separazione nonni-nipoti, causando stati di forte malinconia. Durante le nostre consegne, la cosa a loro più gradita era una parola di conforto e bere un caffè in nostra compagnia. Il tutto fatto in collaborazione coi Servizi Sociali del Comune di Rimini e dell’Asl coi quali eravamo in costante contatto per segnalazioni “dell’ultimo minuto” per gestire al meglio l’emergenza.
  • Unità di strada per senza dimora proseguita regolarmente con tutte le precauzioni igienico-sanitarie previste (120 persone/settimana).
  • Unità di strada (sex workers) consegnati circa 1.000 pasti e pacchi viveri fino alla fine del lock down totale: 25-30 pasti giornalieri-pacchi viveri settimanali.
  • Attività di “Pronto farmaco” giornaliera con centralino telefonico dedicato per consegna a domicilio di farmaci anche salvavita con eventuale ritiro presso la Farmacia dell’Ospedale
  • Apertura presso la nostra sede di Via Mameli di un punto 118 con ambulanza attrezzata ed equipaggio completo per eventuali emergenze e/o trasporti sanitari in prossimità del Centro Storico.

La crisi dovuta alla pandemia ha sicuramente portato una crescita esponenziale della povertà e in generale delle diseguaglianze nel nostro Paese; anche la situazione del mondo del lavoro è esplosa. Di fatto siamo dentro a un disastro sociale, economico ed umano. In questi ultimi mesi si è però evidenziato il lavoro del Terzo Settore, delle sue reti di solidarietà in prima linea nel rispondere ai nuovi e crescenti bisogni di milioni di cittadini, comunicando, oltre alle risposte, anche speranza e fiducia.